Il vento caldo dell'estate

di Graziella Brusa

Illustrazione Domenico Laghezza

Romanzo breve per coppie mature

LA NUOVA CASA DI JACKAMORE – Episodio #02

Adamo ed Eva sono finalmente rientrati a casa, con il nuovo arrivato.

Adamo: «Finalmente a casa, Perdio! Sono carico come un somaro.»

Eva: «Ma cosa fai? Butti giù tutto dove ti trovi, così. Grande e grosso come sei. Ma meno male che ora ci sei tu Amore mio. Oh! Che sbaciucchioso il mio cucciolotto, che tenerone! Hai paura? Non tremare amorino.

«ODDIOOOO! che cos’è quella pozza d’acqua sotto il suo sedere? Bleah, Bleah, Bleah!»

Adamo: «Eva!, si chiama pipì da paura ed adesso anch’io la faccio, ma vado in bagno e mi tiro giù le brache, però la mia è pipì da stress. Capito!»

Sbam!

Eva:«Ma non urlare! Sei veramente stressato caro. Forse sarebbe il caso di rivolgersi ad un medico. Un andrologo, forse? Alla tua età sarebbe necessario, sai?!»

Adamo:«Ma fammi il favore! Grrrrr (urlo bestiale dal bagno)»

Eva:«Oh!Mio Dio! Su dai vieni Amore che puliamo subito il parquet con lo straccio monouso e ti preparo suuubito il lattuccio nella ciotolina azzurra che la “mamma” ti ha comprato. Tesorone di un cucciolotto.»

JACKAMORE, i pensieri di un cane :«ARF ARF!

«Finalmente, non ne potevo più di essere sballottato su e giù come un bambolo gonfiabile, ma non lo sanno che sono vivo.

«Io sono un canee!Capito!

«Dove sono finito? Mamma mamma dove sei? Sob! Perché mi hanno portato via da te? «Povero me, ma questi chi sono… Aiuto !

«Mi vuole prendere con quelle zampe con le unghie rosse.

«Hic hic hic…che paura. Me la faccio addosso dinuovo. Jack! Amore! Jack! Amore! «Neanche sul nome sono d’accordo. Io non mi chiamo né Jack né Amore.

«Non mi piacciono. Io vorrei chiamarmi?… Adesso non lo so come vorrei chiamarmi, sono troppo piccolo. Queste non sono cose che si sanno da piccoli. I nomi ti devono calzare almeno un po’ e te li scegli quando ti conosci, quando cresci.

«La mamma me lo diceva sempre: sii buono e comportati bene. Fai gli occhioni e scodinzola ogni tanto. Ma non sono più libero, aiuto!»

. Aiuto

Eva:« Amore, amorino …la ciotolina è pronta. Guarda il lattuccio tuo, devi berlo tutto per diventare grande.

«Su vieni perché ti nascondi sotto il tavolino. Mi vuoi fare inginocchiare? Hai paura? Stai tremando. Guarda dove lascio la ciotola; la lascio qui.

«Vado a cambiarmi e a mettermi qualcosa di più comodo e poi quando avrai finito la pappa, usciremo in giardino. Solo noi due. Tanto so già cosa sta facendo Adamo. Non uscirà dal bagno per almeno mezz’ora.»

dopo qualche minuto

Adamo: «Jack! Dove sei? Ah, eccoti qui. E’ buono il latte? Mmm, mi sembra di sì da come ti ci sei tuffato dentro. Hai i baffetti tutti inzuppati. Ma sai che sei carino, te lo dico in confidenza, hai colpito anche me, ma non dirlo all’arpia.

«Sei proprio scatenato eh!

«Allora imbastiamo subito un discorsetto visto che mi sembri un cucciolo molto intelligente. Devo dirti che sei un fox terrier, uno dei cani più intelligenti che ci siano, selezionato per la caccia.

«In verità ti ho chiamato Jack per la tua origine britannica. Eva purtroppo non sa distinguere niente oltre Prada, Gucci, Fendi e Dolce Gabbana. E solo per la griffe sempre in bella vista.

« Detto fra noi,  capisce poco di tante altre cose, ma io e te siamo due maschi e per noi la volubilità ci fa un baffo.

«Ti insegnerò tanti trucchi, i cosiddetti trucchi del mestiere e ti porterò a lavorare con me, in studio.

«Non ti preoccupare, alla mia segretaria piacciono tanto i cani. E lei piace tanto anche a me.

«Ci divertiremo un mondo insieme.»

Eva:« Eccoli qua tutti e due, e tu Adamo già a cospirare vero? Allora cosa si mangia questa sera, cari i miei ometti?»

Adamo:«Eva perché non cucini il salmone con la salsa ai lamponi, come lo sai fare tu.

«Ti supplico ho tanta fame; tutto questo girare mi ha fatto venir l’appetito…Gnam gnam.»

Eva:« «Va bene Adamo, sei il solito e così sia.»

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