Poesia di Marco Cavallero
Illustrazione di Elsa Rubino
CASTA DIVA
Da quale abisso sorgi
Malcontenta sorella notturna
E transiti di sogno in sogno
Insoddisfatta e trepida
D'attesa e disincanto
Alla voce di colei
Che ti cantò Immortale
Piangi.
Lacrime di luce
Serpeggiano la strada
Per estinguersi
nell'esalazione argentea dei gelsomini
Che fremono, oltre l'oscurità
E per morire, ingrate,
Fra le mille scintille del mare.
Dove si cela il tuo sguardo,
Dove lo hai perso
Se anche fra brume e caligini
Che ottundono sensi e desideri
L'ombra di un riverbero
Evoca e invoca
L'amata Immortale
E tu l'attraversi
Mille volte invano
Senza altro esito
Che rinnovata perdita.
Ah se anche potessi
Pallida luna errante
Quale Orfeo celeste trarla dall'Ade
Non la tua luce
Ma la voce sua
Compirebbe il mirabile Incanto
Per tornare a lasciarci eppure
Soli e abbandonati
Al presagio del mattino
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Un intenso viaggio di voci e luci che danzano. Grazie!
Grazie