Ritratto di Teo Delciuff

18. Perché è così difficile scrivere per bambini e ragazzi?
(E perché il tuo libro potrebbe non vendere, anche se ci hai messo l’anima)

La domanda è apparsa qualche giorno fa in una chat Facebook dedicata alla narrativa per l’infanzia.
Una collega autrice raccontava la sua frustrazione: “Ho pubblicato tre ebook illustrati per bambini, ma non si vendono.”

Mi è venuto spontaneo chiedermi: perché? Perché succede così spesso?

La risposta è semplice e scomoda: scrivere per bambini e ragazzi è molto più difficile di quanto sembri.

Chi pensa che basti una storia “carina” e qualche disegno colorato, sottovaluta il lettore più esigente, onesto e impietoso che esista: il bambino. O, nel caso degli ebook, il genitore che sceglie per lui.


1. A chi stai parlando, davvero?

La prima domanda che ogni autore dovrebbe farsi è: qual è l’età esatta del mio lettore?
Perché un bambino di 3 anni non è un bambino di 6. E un ragazzino di 10 non è un “quasi adulto” da trattare con indulgenza.

La fascia d’età determina tutto: tono, lessico, lunghezza, struttura, temi, ritmo, dialoghi.
E no, “per bambini dai 3 ai 10 anni” non è un target. È un’intera generazione.


2. L’ebook per bambini è una creatura fragile

Un altro punto importante: i libri per bambini funzionano meglio su carta.
Perché sono spesso letti insieme a un adulto, perché il formato fisico è ancora parte del rituale della lettura condivisa.
Perché un libro illustrato, senza un’esperienza visiva curata (layout, stampa, formato), perde metà della sua magia.

Inoltre, un ebook non ha una vetrina fisica, e se non hai un pubblico già costruito o una promozione efficace, può restare invisibile.


3. Per vendere, devi sapere chi sei e chi è il tuo lettore

Vendere un libro per bambini non è solo una questione di algoritmo o di copertina.
È una questione di coerenza e identità.
Cosa racconti? Perché lo fai? Che tipo di storie proponi?Io, ad esempio, ho creato Teo Delciuff, un topo molto speciale. O forse… magico.

Ma Teo non è solo il protagonista di un’avventura. È un personaggio pensato per un lettore preciso: un bambino curioso, sensibile, dai 7 anni in su, che inizia a leggere da solo ma ama ancora farsi raccontare storie.

E i genitori che scelgono Teo lo fanno perché cercano un libro:

  • ben scritto, che non li annoi mentre lo leggono ad alta voce,
  • illustrato con cura, ma non banale,
  • intelligente, senza essere pedante,
  • con un personaggio che evolve e che tornerà in altri libri.

Per questo il primo libro della serie si intitola “Teo Delciuff – L’inizio di un viaggio magico” e per questo ho scelto di pubblicarlo con attenzione maniacale: formato, illustrazioni, prezzo, canali di vendita.
Perché i bambini meritano il meglio. E i libri belli, quelli veri, hanno bisogno di tempo per arrivare ai lettori. Ma poi, ci restano a lungo.


Scrivere per bambini è difficile. Ma bellissimo.

Non si tratta solo di “scrivere semplice”, ma di scrivere profondo con parole leggere.
Di entrare in un mondo che non è più il tuo, ma che conosci ancora bene.
E se vuoi restarci a lungo, servono rispetto, studio, dedizione… e un po’ di magia.

Come quella che si nasconde sotto i baffi di Teo Delciuff.


Hai mai pensato a chi stai davvero scrivendo quando inventi una storia per bambini?
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E se vuoi scoprire un personaggio nato proprio per i lettori dai 7 anni in su, incontra Teo Delciuff: un topo curioso, diverso, magico.
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