Esperienze e spunti
15. Cosa fare dopo un colloquio con una CE a pagamento?
Riprendiamo da quando sono uscita dalla sede della casa editrice alla quale ho proposto il mio primo romanzo: un giallo.
Era buio e a stenti ho ritrovato la strada: ero delusa.
Molto delusa.
L’ editore non aveva letto neanche il primo capitolo… Diffidate di questi personaggi.
Imprenditori multilivel marketing.
Sono “imprenditori” che fondano il loro modello di business su una forma di catena di S.Antonio chiamata anche, con un termine in inglese più moderno ” multilevel marketing”.
Cosa significa: + pubblicano +scrittori venditori + vendite
Chi incassa: SOLO LA CASA EDITRICE.
Agli scrittori va un po’ di gloria e per di più non sono nemmeno sicuri di aver scritto qualcosa di interessante e fatto bene.
Ho letto due romanzi pubblicati da questa CE: struttura imperfetta, personaggi deboli, trama slegata, refusi a palate.
Non dico che l’ idea narrativa non ci fosse, ma si nota che manca del tutto un’ editing accurato e una correzione di bozze.
Differenza tra CE EAP e NO EAP
E di CE come questa ce ne sono tante! Vi ho lasciato un link, situato nel titolo, di un editor che spiega benissimo la differenza tra casa editrice seria non a pagamento e quelle, invece, a pagamento.
Dopo qualche giorno mi sono ripresa dallo choc. Ho iniziato a inviare il manoscritto ad altre CE.
Quelle che mi hanno risposto chiedono denaro per l’editing, l’impaginazione, soprattutto per la promozione e bla bla bla.
Con tutto questo girovagare ho capito un’ altra cosuccia del mondo editoriale: dietro a queste CE locali spesso ci sono le scuole di scrittura che, ultimamente, nascono come funghi nella fitta foresta editoriale.
Business alimenta business.
Il mio manoscritto “Chi ha ucciso Jack amore?”
Comunque, non ho ricevuto commenti negativi sul mio manoscritto. Nessuna critica, neanche dal mio insegnante di scrittura. Anzi, il testo è interessante, lo stile innovativo. Sicuramente l’idea più “nuova” scaturita dal percorso di formazione.
Nemmeno tanti suggerimenti.
In effetti mi sento un po’ sola:
– ho frequentato un corso di scrittura avanzato;
– ho prodotto un romanzo finito giudicato positivamente;
– ho ricevuto proposte editoriali indecenti ;
– le CE più serie, diciamo, non mi hanno risposto…cosa sta succedendo?
I miei dubbi aumentano… Perciò ho partecipato al Premio Internazionale di Letteratura della Città di Como.
Perché?
Un aspirante scrittore ha bisogno di avere un parere imparziale sulla propria opera e… il concorso letterario offre, con qualche euro in più, ma non troppi, una scheda di valutazione del romanzo con suggerimenti di editing.
Chissà se riuscirò a ottenere un giudizio basato effettivamente su uno sguardo imparziale e professionale?
Da una persona che fa l’ editor di professione e non mi conosce e soprattutto non è legato da costrizioni commerciali.
Ve lo farò sapere.
Bookabook, nuova casa editrice?
Nei miei vari tentativi ho inviato il mio testo anche a bookabook, che l’ ha accettato e mi ha trasmesso subito il contratto editoriale.
Questo incontro con bookabook, specie, recentemente nata, nella “fitta foresta” editoriale, che utilizza il crowdfunding merita un post a parte. Per adesso, questa partita è in sospeso.
Selfpubblishing
Intanto, navigando il web, ho incontrato Carmen Laterza, scrittrice indipendente, e sto seguendo il suo podcast sul selfpublishing.
Molto interessante!
Intanto, mentre scrivo questo post su un’ applicazione, appena scaricata, chiamata “writer journal” , percepisco il classico suono di segnalazione dell’ arrivo di una mail: la scheda di valutazione da parte dell’editor del Premio Città di Como.
Sarà telepatia o un regalo di Natale?
A proposito, buon Natale!
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