Poesia di Marco Cavallero
Voce di Graziella Brusa
Illustrazione di Domenico Laghezza
Ecco, piove. Dalle grondaie scorre l'acqua In rivoli dal canto lucente di smalto Mentre tamburi e timpani Risuonano fra tetti e strade Dietro una finestra una donna ignota osserva, Assorta nelle stille che il suo pensiero Traccia sul vetro dilavato Ma è immagine fugace Oltre l'angolo i platani del corso ondeggiano docili al richiamo dei venti di uragano E lontano echeggia e rimbomba Un tuono. Inutile un riparo, l'acqua scorre e infradicia abiti collosi Scarpe quasi barche e lacrima il tuo volto come pianto sacro di una furente divinità silvana. Almeno non piove nel tuo cuore troppo eroso Dalle parole d'amore taciute.
Se ti è piaciuta la poesia di Marco, non esitare CONDIVIDILA
E’ una bella poesia, posso chiaramente osservare un’immagine nella mia mente solo a leggerlo.
Peccato che non possa sentire l’audiopoesia perché io sono sordo, sarebbe stato molto più toccante…
Grazie per l’articolo!
Ciao, grazie per il tuo commento. Mi fa piacere e lo girerò al poeta che l’ha scritta. Di dove sei?
Buongiorno, grazie mille per la risposta.
Comunque preferisco rimanere celata la mia identità, posso solo dire che vengo dall’Italia, ma non ci sto vivendo…
Allora benvenuto sul mio blog straniero!
Lieto, grazie.
Grazie a te Yume. Faró presente al poeta. Di dove sei?