Scritto da Graziella Brusa
Lo smart working ci ha cambiato la vita, soprattutto quella delle donne. E’ qualcosa di positivo che ci ha portato questa pandemia, pertanto non tutto il male viene per nuocere, tuttavia questa “rivoluzione” ha sconvolto le nostre abitudini quotidiane.
Il mio pensiero va alle madri con figli che non frequentano più regolarmente l’asilo o le scuole elementari ed ora si ritrovano a lavorare in casa costrette a gestire il lavoro in remoto ed i loro scatenati pargoli.
Cosa fare?
Quest’occasione che, a prima vista, sembra critica come potrebbe diventare un’opportunità?
Un’opportunità per stare meglio con i propri figli.
Come intrattenerli facendo a meno di Tata Televisione con i cartoons?
Inventiamo delle storie insieme, naturalmente.
Non vi toglierà del tempo e farà bene anche a Voi.
Dal momento che sto scrivendo dei raccontifavole per bambini, mi sto appassionando allo studio delle opere di un gigante italiano della letteratura per l’infanzia, Gianni Rodari, l’unico italiano ad aver vinto il prestigioso Premio Hans Christian Andersen.
A dire il vero, lo conosco fin dall’infanzia. Il mio maestro leggeva in classe i suoi racconti e le sue filastrocche.
Per esempio questa:
Tutti gli animali
Mi piacerebbe un giorno
poter parlare
con tutti gli animali.
Che ve ne pare?
Chissà che discorsi geniali
sanno fare i cavalli,
che storie divertenti
conoscono i pappagalli,
i coccodrilli, i serpenti.
Una semplice gallina
che fa l’uovo ogni mattina
chissà cosa ci vuol dire
con il suo coccodè.
E l’elefante, così grande e grosso,
la deve saper lunga
più della sua proboscide:
ma chi lo capisce
quando barrisce?
Nemmeno il gatto
può dirci niente.
Domandagli come sta
non ti risponde affatto.
O – al massimo – fa “miao”,
che forse vuol dire “ciao”
LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA
Poche persone invece conoscono un’altra sua pubblicazione che non è una narrazione, ma pura teoria sull’arte di inventare le storie e si intitola “La grammatica della fantasia”.
La pubblicazione di questo libro è già una storia di per se: una semplice stagista trascrive a macchina alcuni appunti rimasti dimenticati in qualche cassetto; essi erano raccolti nel Quaderno della fantasia di Rodari. Poi nel 1972 vennero recuperati e si sono trasformati in un opera che si sviluppa in quarantacinque capitoli.
L’ho letta, è stimolante, scritta con un linguaggio semplice, illumina la bellezza della lingua italiana, creativa e rende la parola liberatoria.
Un libro che dovrebbe far parte della biblioteca di ogni genitore, per cui ne consiglio l’acquisto e l’uso frequente.
Pertanto, oltre a suggerirmi idee fantasiose per le Avventure di Mussnoir, il mio personaggio fabuloso, mi permette anche di regalarvi qualche chicca da mettere in pratica in questo particolare momento.
Siamo chiusi in casa, ma la fantasia ti permette di viaggiare comunque.
Ed ecco che arriviamo alla questione della Befana.
Gianni Rodari parte da un’ analisi di un personaggio noto come la Befana, anche se non è un personaggio fiabesco per eccellenza, tuttavia scomponendo in fattori primi questa specie particolare di strega vediamo che essa possiede tre caratteristiche:
- la scopa;
- il sacco di regali;
- le scarpe rotte.
Siete d’accordo?
Ciascuna di queste caratteristiche offrirà spunti creativi.
Prima di tutto, ovviamente, consideriamo la scopa, anche se la Befana se ne serve per volare, Rodari separa il significato consueto e si domanda cosa se ne fa della scopa, la Befana, dopo la notte dell’Epifania e da qui le supposizioni sono tante:
“a) ultimato il giro della terra, la Befana vola su altri mondi del sistema solare e dell’Intera Galassia.
b) La Befana adopera la scopa per fare le pulizie a casa sua. Dove abita? Cosa fa tutto l’anno? Riceve posta?…
c) Non c’è una sola Befana, ce ne sono tante. Abitano nel paese delle Befane dove il negozio più importante, si capisce è quello delle scope…“
Per quanto riguarda il sacco di regali, si può supporre che nel sacco ci sia un buco, come fa Rodari, oppure che il sacco le sfugge e cade e lei lo cerca. Mentre disperata non lo trova si imbatte in strani personaggi che lo hanno rubato e chiedono il riscatto.
Per le scarpe rotte, Rodari, si immagina che i bambini si impietosiscono a tal punto che aprono una colletta per comprarne di nuove, oppure che la Befana non vuole assolutamente disfarsi delle sue vecchie scarpe perchè è così anziana che si è affezionata a loro e le fa aggiustare da un ciabattino, suo amico, che si chiama Beniamino e così via.
Rodari con questa analisi fantastica della Befana, ma si presterebbe qualsiasi altro personaggio fiabesco, ad esempio Pollicino, stimola i bambini a lavorare con l’immaginazione su dati semplici, sulle parole, portando l’incontro- scontro tra realtà e fantasia.
Vi invito a fare questo gioco con i vostri bambini, partendo dalla Befana, ricorrenza appena trascorsa, distraendovi un momento dal computer.
IL QUADERNO DELLA FANTASIA
Prendete carta e penna e annotate quello che viene fuori, poi chiedete ai vostri figli di disegnare i personaggi delle favole rivisti e re-inventati con tanto di illustrazioni.
Potrebbero venir fuori molti Quaderni della Fantasia e molte integrazioni alla sua Grammatica. Se questa impresa ha inizio ed un seguito fatemelo sapere. Mi potete contattare inviandomi una mail a nina.ballor@gmail.com.
Ci tengo!
Infine, voi condividerete con i vostri bambini dei momenti non solo di gioco, ma educativi a tutto tondo.
Al prossimo appuntamento con Rodari e i suoi scritti geniali.
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